Cosa aspettarvi

Qui troverete ricette, ricettucole, commenti, foto e recensioni di fantastici locali. Non troverete invece cibi troppo complicati, o ricette di altissima cucina. Come un coco pellegrino io apro il frigo e cucino quel che trovo

mercoledì 17 luglio 2013

Cibo arte e tanto altro....

Quando l'arte incontra il buon mangiare.




Così si potrebbe intitolare questo strano post. Strano perchè, come sempre più spesso accade, non parlerò di piatti e leccornie ma di ciò che ruota intorno al cibo. Questo perchè, si sa, l'atmosfera aiuta l'appetito e, soprattutto, fa si che si gusti meglio ciò che si ha nel piatto. Sarà merito delle endorfine o della convinzione ma un bel posto non può che nutrire lo spirito tra una portata e l'altra.



Se vi capita di passare da Torino, proprio a questo proposito, vi consiglio di fare una visita al Ciacolon, ristorante storico torinese che quest'anno compie quarantun'anni di golosa carriera. Come potrebbe testimoniare chiunque abbia visitato il locale prima ancora di gustare le specialità degli chef Gramaglia & Florio, ciò che colpisce i convenuti è l'unicità del locale. Se infatti, nella maggior parte dei casi le pareti ospitano qualche stampa o quadro, senza particolari pretese, al Ciacolon la regola è opposta. Le pareti fungono da mero contenitore fisico per una serie di opere d'arte che, senza esagerare, potrebbero riemire un museo di arte contemporanea. I più grandi artisti piemontesi degli ultimi 50 anni (e non solo) negli anni hanno letteralmente tappezzato le pareti di quello che ormai è considerato il ritrovo dei pittori torinesi. Alessandri, Molinari, Colombotto Rosso, Pontecorvo, Frea, de Agostini sono solo alcuni dei nomi che potrete trovare in questo particolarissimo tripudio di ispirazione. Ispirazione che, naturalmente, si riflette nei piatti che i due chef propongono come affiancamento dell'ormai nota antipasteria. Per chi, purtroppo, non fosse ancora stato a mangiare in questo fantastico locale mi accingo a spiegare alcune cose.


Il menù tipico del posto è composto da una serie infinita di antipasti a buffet, di ottima qualità, che comprendono tesori quali prugne arrostite nella pancetta, insalate di diversi tipi, purà al limone e una crema di merluzzo che vi stupirà per la sua delicatezza. Dopo aver assaggiato queste chicche potrete buttarvi su i diversi carpioni o sugli antipasti caldi, croce e delizia di ogni palato.

 


Dopo alcuni giri tra i tavoli degli antipasti ecco il momento del primo. Ultimamente, in uno slancio di coraggio, ho provato una delle novità della stagione: dei ravioloni ripieni di alghe con salsa di robiola. Non mi dilungherò sui particolari tecnici o su altre cosacce simili, sappiate che erano letteralmente favolosi! Mai avrei pensato di trovarmi la salivazione aumentata per merito di un piatto contenente alghe!!!!



 Devo ammettere che, tra l'altro, la suddetta salivazione non diminuisce se penso a cos'ha seguito quelle squisitezze. Dopo una carne salada che si scioglieva in bocca ecco arrivare due dolci (non tutti per me!!!!!!) da veri gourmet. Il primo era una torta di sfoglia con crema pasticcera e pesche che già da sola valeva l'intero pasto ma la seconda, se possibile, la batteva di alcune lunghezze.

La torta saracena, fatta con farina nera e mirtilli ed accompagnata da panna montata è stata una sorpresa che non potete perdervi.
Ultima nota positiva, la mostra curata da Antonio Attini ed intitolata Io amo Pinocchio. Dopo aver girato l'Italia riscuotendo successi più che meritati (più di 15.000 visitatori in un anno)  approda nella culla dell'arte torinese per farci tornare bambini ancora una volta.






















 







domenica 14 luglio 2013

Pane, pizza e tanto altro

Oggi parliamo di Pane. Elemento che per anni è stato considerato immancabile sulle nostre tavole, oggi, sempre più spesso per differenti motivi, è considerato fonte inutile di calorie e, per questo abbandonato. prima di tutto è da sottolineare quanto, nei secoli, il pane sia sempre stato considerato elemento essenziale nell'alimentazione dell'uomo, come testimoniano importanti reperti storici.
Ma facciamo un passo indietro.
Recentemente ho avuto occasione di visitare un molino situato nella provincia di Torino. I Molini Bongiovanni, importante azienda nel settore, attraverso una visita guidata ha mi ha permesso, insieme ad altri pochi fortunati, di penetrare all'interno dei segreti della farina. Molto spesso l'opinione comune si basa su assiomi e affermazioni acquisite da fallaci dicerie, quali ad esempio il valore di alcune farine rispetto ad altre o, ancora peggio, la presenza o assenza di determinati principi nutritivi nelle stesse. Senza chiamare in campo l'argomento glutine, vera bestia nera del mondo della panificazione e non solo, capita a volte che il grado di raffinazione della farina (se "0" o "00" per intenderci) o il semplice fatto di essere o no macinata a pietra, influenzino la scelta di una farina a discapito di un'altra. Se però potessimo analizzare queste ultime, probabilmente, ci accorgeremmo di quanto siano false certe teorie.

 Una farina è buona se il grano e buono e se è lavorato e controllato nella maniera corretta.

Proprio questo ragionamento è alla base di tutte le attività del suddetto molino che, oltre a controllare ogni singolo chicco elettronicamente, testa la qualità organolettiche e le proprietà fisico\chimiche dei differenti tipi di grano. A differenza di molte aziende simili, inoltre, è possibile acquistare alcune di queste farine che, vi assicuro, sono uniche nel loro genere.
Una delle cose che ha reso la visita un'esperienza al limite del memorabile è stato il breve corso di Panificazione (e non solo) tenuto da Giovanni Gandino, Maestro Panificatore e consulente di importanti aziende e autore di interessantissimi libri legati al mondo del pane. Oltre ad un'interessantre parte teorica, legata alla forza delle farine e alla composizione dei chicchi, il breve corso prevedeva una parte pratica in cui i convenuti hanno potuto sperimentare con mano cosa fosse un lievito madre (che ora troneggia nel frigo della Mucca che Spignatta) e, soprattutto assaggiare e creare interessanti accompagnamenti a pasti da gourmet.
Non vi annoio oltre ma vi consiglio di andare a visitare i link riportati e ora....
Pane!!!


(naturalmente by Gandino!!!)


Ingredienti: 

Farina   g 1000
Acqua  ml 600
Lievito di birra g 30
Malto g 10
Sale

Procedimento

Mettere la farina col malto e il sale. Aggiungere lentamente l'acqua (con il lievito di birra sciolto) e impastare. Quando l'impasto è liscio lasciare lievitare coperto da un foglio di Nylon fino a che non raddoppia (scordatevi soperte o canovacci). Spezzare i panini dall'impasto e dare la forma desiderata. lascar lievitare per 40 minuti. Infornare a cisrca 200° ( a seconda delle dimansioni delle pagnotte!). Far raffreddare e.... buon appetito!




mercoledì 15 maggio 2013

Salmone al profumo d'estate con cipolline glassate e maionese agli asparagi

Lo so, non è proprio il titolo adatto dato il tempo che imperversa su più dsi metà penisola ma, per fronteggiare il grigio e plumbeo cielo a volte può bastare qualcosa che ci ricordi l'estate. Ma bando alle ciance e partiamo!


Ingredienti:
2 tranci di salmone da circa 100 g cadauno
500 g cipolline novelle
Una manciata di pistacchi
Mezza cipolla bianca
Uno spicchio d'aglio
Qualche foglia di basilico, prezzemolo, erba cipollina
sale, pepe, scorza di limone






Preparate un rapido salmoriglio con olio, succo di limone, sale pepe, pistacchi tritati, erba cipollina, uno spicchio d'aglio tagliato finemente, prezzemolo e basilico. Mettete i tranci di salmone a marinare per circa un'ora avendo cura di girarli almeno una volta.
Intanto in una padella mettete un giro d'olio e, quando caldo, fate rosolare le cipolline. Tenetele a fuoco vivo per qualche minuto facendole dorare bene e aggiungete, se lo gradite, un cucchiaio raso di zucchero. Fate caramellare lo zucchero (in alternativa fate scurire un po' le cipolle) e coprite con un coperchio che non lasci passare l'aria.Dopo qualche minuto controllate e, se le cipolle non hanno prodotta sufficiente acqua, aggiungentene mezzo bicchiere. Ricoprite e continuate la cottura aggiungendo acqua se necessario e continuando a muoverle. Intanto in un'altra padella scaldate dell'olio d'oliva (due giri) e, dopo aver tolto eventuali pezzi di salmoriglio da un lato del salmone, mettetelo a rosolare. Versate il rimanente salmoriglio, fate sfumare, abbassate il fuoco e coprite. Fate cuocere per circa 7-8 minuti, alzate il fuoco e poco prima di servire girate il trancio e fate rosolare. Servire la fetta di salmone con le cipolline e una maionese di asparagi. Pe quest'ultima ricetta vi rimando al blog della Mucca che Spignatta: Maionese agli asparagi

venerdì 15 marzo 2013

Frittata rustica dalli colori caldi

Ingredienti:

3 uova
50 g pancetta
mezza cipolla
un pugno di spinaci freschi
sale
pepe
noce moscata






Come Fare:

Sbattete le uova con sale pepe e noce moscata fino a che il composto non diventa schiumoso. Intanto mettete la pancetta a cubetti o a striscioline nella padella calda, fate sciogliere il grasso e fatela diventare croccante. Togliete la pancetta e mettete la cipolla nel grasso di quest'ultima. Fatela dorare a fuoco lento, alzate la fiamma e mettete gli spinaci, meglio se crudi, ela pancetta precedentemente tolta. Aggiungete il composto di uova e coprite. Quando la parte superiore risulta asciutta girare la frittata aiutandosi con un coperchio e teminare la cottura. Servire calda o fredda e, a piacere, con una spruzzata di aceto normale o di mele.

venerdì 1 febbraio 2013

Strascitielli alla moda di casa

Ecco una ricetta rapida rapida ma molto gustosa
                                                             

Ingredienti:                                                    

300 g strascitielli
100 g   lardo o pancetta a fette
100 g cime di rapa a vapore
uno spicchio d'aglio
sale pepe olio
pangrattato

In una padella calda mettete il lardo tagliato in fettine di 3-4 cm. Fatelo dorare fino a che non diventa croccante e toglietelo dallapadella. Nel grasso di cottura menttere uno spicchio d'aglio schiacciato e farlo rosolare. Aggiungere la cima di rapa tagliata finemente, salare, pepare e saltare. Scolare la pasta al dente e metterla nella padella con tre cucchiai di acqua di cottura. Lasciate insaporire e prima di servire aggiungere il lardo croccante. Servire subito con aggiunta di un pizzico di olio di oliva e una spolverata di pangrattato a piacere

lunedì 21 gennaio 2013

Orata al tajin con arance ed aromi

Ingredienti:
Un'orata di 300 g
Un'arancia
Una cipolla 
Due spicchi d'aglio
Qualche oliva verde
sale e pepe
          


Prendete un'orata di circa 300 g squamatela e evisceratela. Intanto tagliate finemente mezza cipolla media,e affettate uno spicchio d'aglio e delle olive verdi. Farcite l'orata con parte di questo ripieno, salatela all'interno e lasciatela su un piatto in modo che rilasci un i liquidi in eccesso. Intanto con l'apposito attrezzo ricavate dalla scorza di un'arancia delle sottili striscioline, in seguito pelatela a vivo un arancia e tagliatela a spicchi o a fette e mettete parte dell'arancio all'interno del pesce.
Prendete ora una teglia e metteteci un po' di olio, scaldatelo e mettete la rimanente cipolla, uno spicchio d'aglio e parte della buccia d'arancia. far caramellare un po' a fuoco vivo, abbassare la fiamma e mettere l'orata avendo cura di non rovinarne la pelle e coprire con un coperchio. Dopo circa 6-7 min spegnere il fuoco e mettere (sempre con cura) l'orata nel tajin (se non avete il tajin lasciatela nella teglia) aggiungendo sopra l'arancia pelata a vivo e i liquidi di cottura. Coprire e terminare la cottura in forno per 10 -15 minuti ponendo sopra il pesce le arance e i sughi di cottura avendo cura di incidere leggermente la superficie del pesce per far sì che rimanga umido. A piacere gurnire con del finocchio selvatico.

martedì 15 gennaio 2013

Cose, di Arte: Cibo, Arte e buone cose

Cose, di Arte: Cibo, Arte e buone cose: Anche quest'anno si ripete, grazie al grande successo riscontrato, la serata di beneficenza: Artisti per sentire oltre. Nella splendida...